Carlo Calenda, l'affondo: "Non è più italiana". E svela l'esistenza di una lettera
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Carlo Calenda, l’affondo: “Non è più italiana”. E svela l’esistenza di una lettera

Carlo Calenda

Il leader di Azione Carlo Calenda sulla deindustrializzazione in Italia ed in particolare il caso Stellantis. L’attacco anche alla politica.

In una lunga intervista a Il Messaggero, Carlo Calenda, leader di Azione, ha avuto modo di soffermarsi su alcuni argomenti molto caldi dell’attualità italiana, non solo politica ma, in generale, imprenditoriale. L’uomo si è concentrato sul caso Stellantis e su alcune mosse attuate negli ultimi anni.

Decreto Salva Casa: ecco tutte le modifiche che potrai apportare alla tua abitazione

Carlo Calenda
Carlo Calenda

Carlo Calenda, le parole su Stellantis

Sottolineando la sua posizione rispetto al proceddo di deindustrializzazione e il ruolo di determinati gruppi economici, Calenda ha subito affermato: “Io credo che questo discorso debba riguardare anzitutto Stellantis. Quella di questo gruppo è una storia allucinante. Sia per le dimensioni della vicenda sia per l’omertà della sinistra e del sindacato”.

Entrando nel dettaglio, il leader di Azione ha spiegato: “Dopo la morte di Sergio Marchionne, John Elkann ha cominciato a vendere le attività, innanzitutto la Magneti Marelli. L’ha ceduta durante il governo Conte a una società giapponese, super-indebitata, di proprietà di un fondo. All’epoca, chiesi al governo d’intervenire bloccando la vendita attraverso il golden power. Ma Conte decise di non farlo”.

Una situazione della quale a farne le spese è tutto il Sistema Italia: “Sì, basta guardare la situazione degli stabilimenti Stellantis francesi rispetto a quelli italiani. Quelli francesi sono tutti pronti per i motori elettrici, di quelli italiani soltanto uno è al passo con i tempi. In Francia, si registrano dieci volte i brevetti Stellantis rispetto a quanti se ne registrano in Italia. Le fabbriche italiane, a cominciare da Mirafiori, si vanno desertificando”.

“Non è più italiana”

Tra i passaggi più forti dell’intervista, Calenda ha spiegato che “di italiano la ex Fiat non ha più nulla. Dobbiamo avere consapevolezza di questo dato di fatto”.

Poi, anche la rivelazione: “Sono in possesso di una lettera che Stellantis ha inviato ai fornitori italiani, decantando le opportunità di spostare gli investimenti in Marocco dove il gruppo di Elkann è già presente in maniera massiccia. Oltre alla lettera, hanno inviato un depliant del governo marocchino che esalta le facilitazioni per l’industria dell’automotive in quel Paese […]”.

Di fatto, per Calenda “la fuga dall’Italia continua sempre di più”.

Il ruolo della politica

In questo senso, a giocare un ruolo importante è la politica. “La morale è l’irresponsabilità di un capitalismo che usa l’Italia a proprio piacimento. Anzi, è più di questo. Durante il Conte 2, Fca riceve una garanzia pubblica di 6,3 miliardi, per consentire agli azionisti di pagarsi un dividendo in Olanda da 3,9 miliardi di euro. E di fatto vendere la ex Fiat a Peugeot. Questi sono capitalisti che si fanno gli affari loro. Se ne infischiano dell’Italia e sono stati favoriti da una politica debole e compiacente”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2024 12:29

La furia di Elly Schlein verso Matteo Salvini: “Mina l’autonomia, intervento grottesco”

nl pixel